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In "Vele d'Africa" è la rappresentazione - parte in versi e parte in prosa - di uno dei tanti avventurosi viaggi di popoli africani sulle carrette del Mediterraneo. Al centro della silloge è la sequenza di undici stanze, una movimentazione visionaria, la tragica vicenda di Amina e Karim in angosciosa interlocuzione. Il testo che narra del sogno di due giovani protagonisti, nell'autonomia del libro, si caratterizza per le sue atmosfere surreali: una storia di amore e di morte, dove la morte non è mai vincente, non è insignificante cessazione del vivere; al contrario, è sempre celebrazione ed è consegna del più alto tributo alla continuità della vita. A trionfare su tutto, sul rischio, sulla fatica e sulle dolenti memorie, sul pianto e sulla mancata parola per ciò che si è perduto, è il divino eppur sanguigno desiderio del cambiamento, la sua forza motrice, la spinta audace volta a modificare per un miglior destino la nuda carnalità della storia. esca epopea del nostro tempo. Inarrestabile.